In un mondo sempre più “tecnologico” le aziende hanno bisogno di persone con competenze tecniche: la disponibilità di queste risorse determinerà il successo o meno dei paesi. In questa competizione l’Italia sta giocando con solo metà della squadra: senza le ragazze.
L’universo femminile infatti non sceglie percorsi professionali in ambito STEM.
Abbiamo deciso d’investire sul paese: mettere ragazzi e ragazze sulla stessa linea di partenza per stimolarli a una competizione sana, fatta di squadre eterogenee e bilanciate nelle quali la differenza di intelligenze, prospettive, esperienze produca innovazione.